Pavimenti in resina: effetto moderno e facile manutenzione

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I pavimenti in resina sono sempre più richiesti da chi sta valutando/affrontando una ristrutturazione d’interni e desidera un ambiente moderno caratterizzato da un pavimento continuo e senza fughe. 

Si tratta di una soluzione apprezzata per l’estetica contemporanea, la possibilità di rinnovare anche pavimentazioni datate senza demolizioni e la manutenzione semplice nel tempo.

In questa guida analizziamo le tipologie di resina, i vantaggi, gli aspetti da conoscere prima della posa e tutte le risposte alle domande più frequenti di chi sta valutando questa scelta.

Tipologie di pavimenti in resina

Il termine “pavimento in resina” racchiude diverse tecniche decorative applicabili su pavimenti e rivestimenti, ciascuna con caratteristiche specifiche.
Le principali sono:

Pavimento in resina autolivellante

È fluido e si autolivella, creando una superficie continua, liscia e priva di giunti. È la scelta più comune per ambienti moderni e open space.

  • Effetto estetico: omogeneo, minimal.
  • Spessore: 2–3 mm.
  • Ideale per: soggiorni, cucine, camere, showroom.

Pavimento in resina spatolato

Ha un effetto più materico e tridimensionale grazie alla lavorazione a spatola. Ogni superficie è unica.

  • Effetto estetico: più artigianale e dinamico
  • Ideale per: ambienti dal carattere contemporaneo o industrial

Resina decorativa

Si ottiene miscelando pigmenti, effetti nuvolati, inserti metallici o texture.

  • Perfetta per chi cerca un pavimento di design personalizzato.

Tipologie di resina più utilizzate

La scelta del materiale giusto per un pavimento va oltre la semplice estetica: influisce su durata, manutenzione e sensazioni al calpestio. Tra le soluzioni più versatili, le resine offrono un ventaglio di possibilità che si adatta a stili e ambienti diversi, diventando protagoniste sia negli interni contemporanei sia negli spazi più tradizionali. Ecco le tipologie di resina più utilizzate:

  • Resina epossidica: molto resistente, brillante, ideale per interni.
  • Resina poliuretanica: più elastica, resiste meglio ai raggi UV (meno ingiallimento).
  • Resine monocomponenti e bicomponenti: differiscono per prestazioni e durezza; le bicomponenti sono le più indicate per superfici domestiche ad alto calpestio.
  • Microcemento: alternativa affine alla resina, con effetto materico e naturale, spessore sottile e ottima resa estetica.

Grazie alla vasta gamma RAL, alla scelta tra finitura opaca, satinata o lucida, e alla possibilità di creare texture personalizzate, la resina si adatta a qualsiasi stile di abitazione.

Si può posare la resina su pavimento esistente?

Sì, nella maggior parte dei casi è possibile posare la resina sopra un pavimento esistente, evitando demolizioni. È, infatti, uno dei motivi che rendono questa soluzione così interessante durante una ristrutturazione.

Analizziamo questo argomento nel dettaglio.

Su quali pavimenti si può applicare?

  • Piastrelle in ceramica / gres: è la situazione più comune. Serve verificare che non ci siano piastrelle “suonanti” o crepate.
  • Marmo o graniglia: la resina aderisce bene con la giusta preparazione del fondo.
  • Cemento: ideale, purché sia asciutto e stabile.
  • Parquet: possibile, ma solo se il parquet è perfettamente ancorato al massetto. Il legno si dilata, quindi può compromettere la resa finale della resina.

Quando la resina NON è consigliata

  • Presenza di umidità di risalita nel pavimento.
  • Fondi instabili, crepati o non planari.
  • Vecchi massetti non consolidati.

Preparazione del fondo

La qualità della posa su un pavimento preesistente dipende quasi sempre dalla preparazione del fondo. 
I passaggi fondamentali sono:

  1. Levigatura del fondo.
  2. Applicazione del primer.
  3. Stesura della resina autolivellante o spatolata.
  4. Top coat alifatico (indispensabile per proteggere da raggi UV, graffi e ingiallimento).

Con uno spessore finale di soli 2–3 mm, la resina consente di:

  • Rinnovare completamente la pavimentazione.
  • Mantenere le porte esistenti senza modifiche.
  • Ridurre costi e disagi rispetto a una demolizione completa.

Posa in opera: tempi, difetti e cosa aspettarsi

La posa di un pavimento in resina richiede esperienza, precisione e tempi tecnici che non si possono comprimere. In genere, un appartamento di 70–100 m² richiede 3–5 giorni tra preparazione, stesura e asciugatura.

Difetti più comuni (e perché accadono)

  • Grumi o bolle: causati da fondo non preparato correttamente o da umidità.
  • Macchie o differenze di colore: dovute a stesura non omogenea o prodotti non miscelati correttamente.
  • Distacchi o crepe: spesso legati a fondi instabili, vecchie piastrelle mal aderenti o umidità non rilevata.
  • Bordi mal levigati: frutto di una scarsa attenzione ai dettagli.

Tempi di asciugatura

  • Calpestabile: dopo 24–48 ore.
  • Indurimento completo: 7 giorni circa.
  • Massima resistenza chimica: 10–14 giorni.

Se il lavoro è eseguito da applicatori esperti e con prodotti professionali, la superficie risulterà uniforme, resistente e priva di imperfezioni.

Cura e manutenzione del pavimento in resina: davvero è così facile?

La manutenzione è uno dei motivi principali per cui si sceglie la resina: è un materiale continuo, senza fughe, che si pulisce in pochi minuti, ma occorre fare alcuni approfondimenti in merito.

Manutenzione ordinaria

  • Utilizzare detergenti neutri.
  • Panno morbido o mop in microfibra.
  • Evitare prodotti aggressivi o abrasivi.

Macchie ostinate

La resina è resistente, ma:

  • Macchie di vernice, solventi o agenti chimici forti richiedono prodotti specifici.
  • In caso di danni localizzati, è possibile effettuare un ritocco o applicare nuovamente il top coat su tutta la superficie.

Ingiallimento e esposizione solare

  • Le resine epossidiche possono ingiallire se esposte a forte luce solare.
  • Le resine poliuretaniche e i top coat alifatici proteggono molto meglio dagli UV.

Graffi e urti

  • La resina non è indistruttibile
  • Resiste bene al calpestio, ma può graffiarsi con mobili con ruote, sabbia, urti pesanti

In questi casi può essere necessaria una manutenzione straordinaria (riapplicazione del top coat)

Durata nel tempo

Un pavimento in resina posato correttamente dura 15–20 anni, con la possibilità di essere rinfrescato senza demolizioni.

Resina vs gres vs parquet: quale conviene scegliere?

Chi ristruttura una casa e si trova a valutare se mantenere l’esistente, rifare tutto o rinnovare con la resina, ha bisogno di un confronto chiaro e immediato tra materiali.

Ecco una tabella comparativa che riassume differenze, vantaggi e punti critici di resina, gres e parquet, per aiutarti a capire quale soluzione è più adatta al tuo progetto.

ParametroResinaGres porcellanatoParquet
EsteticaEffetto continuo, moderno, senza fugheAmpia scelta di texture e formati, ma con fughe visibiliCaldo, naturale, elegante
Spessore2–3 mm (ideale per ristrutturazioni senza demolizioni)Medio-alto, può richiedere adeguamenti di porte/soglieVariabile, richiede massetto stabile
DurataAlta, rinnovabile con nuova finituraMolto elevata, praticamente eternoPiù delicato, teme acqua e graffi
Resistenza a urti e graffiBuona, ma può segnarsi con urti forti o mobili con ruoteOttima, molto resistenteSensibile a graffi e ammaccature
Resistenza all’umiditàOttima, se il fondo è asciutto e ben preparatoOttimaBassa: può gonfiarsi o macchiarsi
ManutenzioneLa più semplice (pulizia rapida, niente fughe)Facile, ma le fughe richiedono più curaRichiede manutenzione regolare
Possibilità di posa su pavimento esistenteOttima, senza demolizioniDipende dallo spessore e dalla planaritàPossibile, ma raramente consigliato
Personalizzazione esteticaAltissima: colori RAL, finiture opache/lucide, textureAlta, ma vincolata ai cataloghiMedia, soprattutto per essenze e finiture
Costo al mqMedio (60–120 €/m²)Variabile, da medio a altoMedio-alto
Quando sceglierloPer un effetto moderno, continuo e personalizzato; per evitare demolizioniPer chi cerca massima resistenza e zero manutenzione straordinariaPer chi vuole un pavimento caldo e naturale

Domande e risposte frequenti sui pavimenti in resina

  • Quanto costa al metro quadro?

    In media tra 60 e 120 €/m², in base al tipo di resina, alla complessità della posa e alla preparazione del fondo.
  • Quanto dura un pavimento in resina?
    Se posato correttamente può durare fino a 20 anni, con eventuali interventi di rinnovo della finitura.
  • Quando serve manutenzione straordinaria?

    Quando la superficie presenta graffi profondi, zone opacizzate o perdita di protezione. In questi casi si interviene con una nuova applicazione del top coat.
  • Fare un pavimento in resina rientra nel Bonus 50%?

    Sì. Nicchie, colonne e pannelli in gesso rivestito possono rientrare fra le spese ammesse dal Bonus 50% per le ristrutturazioni a patto che queste lavorazioni facciano parte di un intervento più ampio di ristrutturazione o manutenzione straordinaria. Se invece si tratta di semplici lavori estetici o decorativi, senza opere strutturali o impiantistiche collegate, la detrazione non è riconosciuta.

Il valore di una posa in resina eseguita a regola d’arte

I pavimenti in resina possono rinnovare completamente l’estetica di un’abitazione, ma il risultato finale dipende sempre da una posa accurata, da una preparazione impeccabile del fondo e dall’utilizzo dei prodotti più adeguati al contesto.

Un intervento ben eseguito non garantisce solo bellezza e continuità visiva: assicura resistenza, durabilità e una manutenzione davvero semplice nel tempo.

In Pirigrif realizziamo pavimentazioni in resina curate in ogni dettaglio: dal sopralluogo tecnico alla scelta della resina più adatta, dalla preparazione dei supporti alla stesura e alla finitura protettiva.

Il nostro obiettivo è ottenere una superficie armoniosa, moderna e perfettamente integrata nello stile della tua casa.

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